Il prossimo 20 febbraio è attesa la sentenza sul sottosegretario Delmastro per il caso Cospito.
L’esponente Fdi, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio, ha già chiarito che anche in caso di condanna non si dimetterà.
Il sottosegretario alla Giustizia Delmastro delle Vedove non intende dimettersi, anchei n caso di condanna per il caso Cospito.
La sentenza del tribunale di Roma è attesa il prossimo 20 febbraio.
L’esponente di Fdi è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio, per la vicenda che risale al 31 gennaio 2023 e che coinvolge anche l’onorevole Giovanni Donzelli, che ricopre anche il ruolo di responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia.
Il deputato Fdi ha puntato il dito in Parlamento contro alcuni esponenti del Pd, Lai, Serracchiani, Orlando e Verini, rivelando le visite ricevute dall’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al 41bis, utilizzando informazioni passategli da Delmastro, che secondo l’accusa non avrebbe potuto divulgare. Si trattava del contenuto di alcune registrazioni acquisite nel carcere di Sassari. Al contrario, secondo Delmastro quei documenti non erano secretati.
Il processo nasce da un esposto in procura depositato da Angelo Bonelli, perché appunto quei documenti non sarebbero stati divulgabili e anche se l’accusa aveva presentato una richiesta di non luogo a procedere, riconoscendo “l’esistenza oggettiva della violazione del segreto amministrativo ed è fondata sull’assenza dell’elemento soggettivo del reato, determinata da errore su legge extrapenale”, scrivevano i pm nella richiesta di archiviazione. Ma il Gip lo aveva mandato lo stesso a processo attraverso l’imputazione coatta.
Sentito dal Foglio ha detto: “Il tribunale mi condannerà, me lo sento, dice, anche se la disposizione dell’ex capo del Dap Francesco Basentini è stata chiarissima e mi scagiona totalmente”. Il sottosegretario si riferisce appunto all’ultima udienza del processo, in cui l’ex capo del Dap Francesco Basentini ha spiegato che la “limitata divulgazione” di quell’atto su Cospito era riferita al personale penitenziario, ma non a Delmastro, delegato dal ministro a occuparsi di quell’ambito. Ma nonostante questo da Fdi si attendono una condanna, visto che i magistrati a Roma vogliono fare la guerra al governo, a colpo di sentenze ‘politiche’, come avvenuto per esempio con la decisione della Corte d’Appello, che ha stoppato l’operazione migranti in Albania. Per questo Delmastro è certo di una condanna, ma ha già chiarito i suoi programmi. In caso di condanna si dimetterebbe? “No, spero di no. Con Giorgia ne parlammo quando iniziò il processo”, ha detto al Foglio.