Anche Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova, ha espresso il proprio rammarico: “Avevo molte perplessità sul fatto che Papa Francesco potesse tornare alla normalità, perché conosco le infezioni respiratorie polimicrobiche che lo avevano colpito”. Secondo Bassetti, le gravi comorbidità di cui soffriva il Papa — “immunodepressione per il cortisone, sovrappeso, età avanzata” — hanno permesso che “l’infezione avesse il sopravvento”, nonostante i segnali iniziali di ripresa.
Le celebrazioni pasquali, vissute con forza e devozione dal Pontefice, sono ora ricordate come un momento toccante e simbolico. “La Pasqua con lui è stata un momento straordinario per noi cattolici”, ha dichiarato ancora Bassetti, sottolineando come la sua testimonianza abbia offerto un esempio di coraggio e resistenza di fronte alla malattia. Ha poi concluso con un monito rivolto alla comunità medica: “Dobbiamo fare di più per trovare nuovi rimedi contro le malattie infettive”.
Un comunicato diffuso nelle ultime ore, però, sembra rimettere in discussione le prime ipotesi sulle cause della morte. Secondo la nota ufficiale, non sarebbe stata una crisi respiratoria a causare il decesso del Pontefice, bensì un ictus improvviso. Un evento fulmineo che avrebbe sorpreso anche i medici che lo seguivano da vicino. Resta ora il dolore di milioni di fedeli in tutto il mondo, che piangono la scomparsa di un Papa che ha saputo incarnare l’umanità, la prossimità e l’umiltà fino all’ultimo respiro.