Conclave, vogliono proprio lui: “Perché sarebbe un gran Papa!”

Il cardinale Matteo Maria Zuppi è una delle figure più carismatiche e originali della Chiesa contemporanea. Amato per il suo stile diretto e per l’autenticità del suo approccio, è spesso definito un “prete di strada”, nonostante oggi sia uno dei cardinali più influenti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La sua fede operosa e la vicinanza concreta agli ultimi gli hanno guadagnato stima dentro e fuori dall’ambiente ecclesiastico.

Proprio lui, in queste ore, sta facendo impazzire i bookmakers: a sorpresa, infatti, tante testate straniere hanno iniziato a indicarlo come l’uomo giusto per succedere a Francesco. Facendo crescere le sue quote nel toto-pontefice e, soprattutto, attirando su di lui le attenzioni del mondo intero. Il New York Times, per esempio, non ha dubbi: “La figura perfetta dopo Bergoglio”. Anche per la sua biografia, unica.

La sua storia parte dalla borghesia romana, in una famiglia profondamente legata al mondo vaticano: il padre Enrico era giornalista e fotografo per l’Osservatore della Domenica, la madre Carla era nipote del cardinale Carlo Confalonieri, decano del Collegio Cardinalizio. Ma Zuppi ha scelto le periferie, quelle geografiche ed esistenziali. Si è formato nella Comunità di Sant’Egidio, e fin dall’inizio del suo ministero ha mostrato un’attenzione particolare per poveri, migranti, tossicodipendenti e malati.

Dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1981, ha operato in contesti difficili di Roma, rifiutando incarichi prestigiosi in favore di comunità segnate da disagi e fragilità. Simbolica la sua decisione, nel 2000, di lasciare la storica Santa Maria in Trastevere per guidare la parrocchia di Torre Angela, periferia dura della Capitale. Una scelta di coerenza, che dice molto della sua idea di Chiesa: una comunità che scende in strada e si sporca le mani.

Oltre che pastore, Zuppi è stato anche mediatore. Negli anni ’90 fu uno degli artefici della pace in Mozambico, dopo una lunga guerra civile. Anni dopo, nel 2023, papa Francesco lo ha scelto come suo inviato speciale per la pace in Ucraina, affidandogli una missione complessa tra Kiev, Mosca, Washington e Pechino. Il suo obiettivo non era politico, ma evangelico: aprire spazi di dialogo, proteggere i più vulnerabili, portare conforto.

Nel 2015 è diventato arcivescovo di Bologna e, nel 2019, cardinale. Anche da cardinale non ha cambiato stile: vive con altri preti anziani, si muove in bicicletta, incontra persone ai margini. Le sue omelie, semplici ma profonde, toccano temi come pace, giustizia, accoglienza. È uno dei principali interpreti della visione di Chiesa di Francesco: una Chiesa “ospedale da campo”, che accompagna l’umanità ferita e rifiuta la logica del potere.

Come presidente della Cei, ha rilanciato con forza l’impegno della Chiesa per i migranti. Ha sostenuto missioni di salvataggio in mare e promosso progetti come “Protetto. Rifugiato a casa mia”, in collaborazione con la Caritas. Per Zuppi, l’accoglienza non è ideologia né assistenzialismo, ma una diretta conseguenza del Vangelo: “Non possiamo chiudere il cuore. Non possiamo scegliere chi amare. Anche Gesù è stato un profugo”.

Il suo sguardo va oltre l’emergenza: Zuppi collega le migrazioni a guerre, disuguaglianze, crisi climatiche. Sa che chi fugge non lo fa per scelta, ma per necessità. Per questo invita la comunità cristiana a impegnarsi in una giustizia globale, a costruire un mondo dove nessuno sia costretto a lasciare la propria terra. Il suo è un messaggio profondo di solidarietà e responsabilità collettiva.

Non sono mancate critiche al suo operato, ma Zuppi risponde con la calma di chi testimonia più che predica. Alla paura oppone la fede, alla chiusura il Vangelo. Per lui, accogliere il migrante significa accogliere Cristo stesso. E la Chiesa, per essere davvero madre, deve essere casa per tutti, non rifugio per pochi. Con convinzione, continua a camminare tra le periferie del mondo e dell’anima, dove il Vangelo trova la sua voce più vera.

Related Posts

Papa Leone XIV, la visita a sorpresa tra la gente

Papa Leone XIV si è recato questa mattina in forma riservata al santuario della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, un piccolo centro vicino Roma. In questo luogo simbolo della…

Bentornato Jannik, sei l’immagine di chi non si piega

Ci sono momenti in cui il ritorno di un atleta non riguarda lo sport. Momenti in cui il campo diventa un’arena morale, e chi lo calca non cerca…

“Ma che ci state dicendo?”. Ida Platano e Riccardo Guarnieri, colpo di scena: bomba vera

L’aria di nostalgia ha iniziato a soffiare tra i fan più attenti di , che nelle ultime ore hanno colto un indizio social che ha acceso vecchi…

A trent’anni da Mia Martini, pubblicato “Tarab”: l’album che la restituisce al presente

È stato pubblicato “Tarab”, il nuovo album dedicato a Mia Martini, a trent’anni dalla sua scomparsa. Non una semplice raccolta commemorativa, ma un’opera viva e sorprendente, capace di restituire la…

“Ci hanno chiamato e…”. The Couple, Benedicta Boccoli e il retroscena sulla chiusura anticipata

 il retroscena sulla chiusura anticipata. Il flop del reality condotto da Ilary Blasi fa ancora discutere. In queste ore se ne parla sia per la reazione dei concorrenti sia…

Calcio e tv in lutto, addio al volto storico Rai

Se ne va una delle figure più riconoscibili e amate del giornalismo sportivo italiano, una voce che ha attraversato generazioni, capace di trasformare la cronaca calcistica in…