Lo studio di Porta a Porta si è trasformato, per una sera, in un’arena infuocata, rivelando quanto la tensione politica nel Paese sia ormai palpabile anche nei luoghi deputati al confronto civile. Durante l’ultima puntata del celebre talk show di Rai 1, condotto da oltre vent’anni da Bruno Vespa,
è andato in scena un momento che ha sorpreso il pubblico e lasciato senza parole persino lo stesso padrone di casa.
Il tema della serata, il controverso decreto sicurezza, ha acceso gli animi e portato al collasso l’equilibrio del dibattito. Protagonisti dello scontro più acceso sono stati Debora Serracchiani, esponente di punta del Partito Democratico, e Tommaso Cerno, giornalista ed ex senatore dem, che hanno trasformato il confronto in un acceso botta e risposta che ha travolto la scaletta prevista.
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A pagare il prezzo dell’invettiva reciproca è stata Silvia Sardone, deputata e vicesegretaria della Lega, rimasta per lunghi minuti in attesa in collegamento video, senza poter intervenire. Bruno Vespa, inizialmente fedele al suo stile moderato e composto, ha tentato di placare gli animi con toni concilianti: “Vorrei chiedervi il permesso. Vorrei… vi chiederei il permesso…”, ma le sue parole si sono perse nel rumore crescente dello scontro.

Quando si è reso conto che nessuno dei due ospiti intendeva cedere, il giornalista ha improvvisamente mutato atteggiamento. “Vi chiederei il permesso di poter parlare con l’onorevole Sardone”, ha detto con voce più decisa. Poi, visibilmente contrariato, ha sbottato: “Ma che cavolo, prego. E non ho capito… calmati. Vediamo se ci riusciamo… prego”.



Le sue parole, inusualmente dure, hanno fatto rapidamente il giro del web. Sui social il momento è diventato virale, accompagnato da commenti ironici sul “Vespa furioso”, un lato inedito del conduttore che da sempre si è distinto per il suo aplomb anche nei momenti più critici.
L’episodio, al di là dell’aneddoto, è lo specchio di un clima politico che si riflette nei media con toni sempre più accesi, dove persino spazi televisivi consolidati come Porta a Porta sembrano incapaci di contenere le tensioni ideologiche. Un segnale di quanto il dibattito pubblico, oggi più che mai, abbia bisogno di essere ricondotto entro i confini del rispetto reciproco.