Settant’anni, una cifra tonda che sembra quasi impossibile da credere. “Mi sembra una cifra così esagerata”, ammette Donatella Rettore, icona dell’irriverenza pop italiana, che l’8 luglio festeggia questo importante traguardo. “Di solito quel giorno lo passo al telefono con il commercialista. Stavolta però lo sentirò il giorno dopo, perché è cifra tonda”.
Cantautrice ribelle e controcorrente, Rettore è la voce di successi indimenticabili come “Kobra”,
“Splendido splendente” e “Lamette”, brani che hanno segnato epoche diverse tra provocazioni e grande ironia. Intervistata dal Corriere della Sera, l’artista ripercorre anche i momenti bui della sua carriera: “Negli anni ’90 ero sparita, mi sentivo l’ultima della classe. Ho sofferto di depressione e attacchi di panico. Però non è vero che nello spettacolo sono tutti cattivi: molti mi hanno dato una mano”.
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Le canzoni bloccate, la storia d’amore con Rego e la cantante più sopravvalutata
Tra gli episodi più controversi della sua carriera c’è la censura del brano “Benvenuto”: “La canzone fu bloccata per il riferimento a un rapporto orale. Il video era splendido, sembravo Catherine Deneuve. Doveva diventare la sigla di ‘Domenica In‘, Pippo Baudo ne era entusiasta. Ma quando lesse il testo disse: ‘Se metto questa canzone, perdo il posto’. E così scelse i Matia Bazar“.

Le polemiche però spesso si sono trasformate in fortuna: “Con ‘Kobra’ una professoressa scrisse che rubava purezza ai bambini. Il brano fu bloccato e poi autorizzato. Devo ringraziarla: quel clamore mi ha lanciata definitivamente”. Figlia unica, dopo la perdita di tre fratelli neonati, Rettore ricorda la sua infanzia tra grandi aspettative e voglia di ribellione: “Mi chiamavano ‘la superstite’, volevano fossi un genio. Io invece sognavo di fare il pompiere, mia madre voleva che diventassi astronauta. In fondo, con la testa, ero già tra le nuvole”.


Il successo le ha dato consapevolezza, ma non l’ha preservata da dolori privati: “A 14 anni mi innamorai di un ragazzo 15 anni più grande che mi tradì con una mia amica. Scrisse per me ‘La mia cerva bianca’. Tornai a casa distrutta, bevvi una bottiglia di grappa e finii in coma etilico”. Dal 1977 è legata al musicista Claudio Rego: “All’inizio non lo sopportavo. Mi disse: ‘Solo perché hai delle belle gambe pensi di saper cantare?’. Ma poi mi innamorai di lui”. E aggiunge ironicamente: “Il mio unico desiderio era un gommone, ma Claudio non me l’ha mai fatto comprare. Volevo solo un canotto a motore”.
Rettore, come sempre, non risparmia frecciate musicali: “La cantante più sopravvalutata? Giorgia. È bravissima, ma non ha portato nulla di nuovo. È un’imitazione di Whitney Houston“. E la più sottovalutata? Ride senza esitazioni: “Io”. Oggi affronta una salute delicata, segnata dalla talassemia: “Questa malattia non mi ha mai aiutata, ma cerco sempre di fregarmene. Più che dell’età che avanza, mi dà fastidio questo corpo che non regge. Però vado avanti, sempre splendida splendente”.