Un silenzio irreale, la paura che si trasforma in attesa. A Nardò nessuno dormiva più: la scomparsa di Tatiana aveva gelato il cuore di un paese intero. Poi un colpo di scena, un applauso improvviso, il volto di una ragazza che tutti credevano perduta. Ma cosa è davvero successo? Dieci giorni in bilico tra speranza e panico,
con la comunità che si stringeva attorno alla famiglia e le ore che scorrevano lente. I carabinieri hanno concentrato le ricerche su una palazzina del centro, mentre le voci crescevano: qualcuno sapeva, ma nessuno parlava. Quando la porta si è finalmente aperta, tutto è cambiato.
>> “Una notizia terribile”. Lutto choc nel cinema: l’attore morto a 11 anni. Tutti sconvolti dalla tragedia
Tatiana Tramacere, 27 anni, era scomparsa nel nulla il 24 novembre. È stata ritrovata viva la sera del 4 dicembre in una mansarda di via Raho. Lì, nel cuore di Nardò, aveva trovato rifugio nell’appartamento di Dragos-Ioan Gheormescu, 30enne romeno e suo amico fidato. Una scoperta che ha lasciato tutti senza parole. Secondo le prime indagini, si sarebbe trattato di un allontanamento volontario, ma i dubbi restano. Perché Tatiana ha scelto di nascondersi proprio lì? E perché Dragos ha deciso di tenerla nascosta così a lungo?

La confessione di Dragos: «Mi ha chiesto lei di aiutarla»
Davanti ai carabinieri, Gheormescu non ha esitato: «È stata lei a organizzare tutto. Mi ha detto che era l’unico di cui si fidava e mi ha chiesto di aiutarla a sparire per un po’. Era giù di morale, voleva isolarsi dal mondo». Una versione confermata anche da Tatiana, che ha fatto ritorno a casa dopo i controlli in ospedale.

Testimoni presenti al momento del ritrovamento hanno descritto una scena toccante: «Tremava, quasi non riusciva a parlare». Inizialmente, la procura aveva iscritto Dragos nel registro degli indagati per istigazione al suicidio; ora però l’ipotesi di sequestro di persona sembra perdere peso.

Dragos arriva dalla Romania, figlio di operai, con una passione per la letteratura. Primo della classe, lavorava in officina e la sera serviva birre al pub del parco Raho, dove spesso incontrava Tatiana. La loro amicizia, nata tra libri e confidenze, ora è sotto i riflettori. Martedì pomeriggio, i carabinieri hanno passato al setaccio la sua casa, guidati da tabulati, telecamere e dalle tracce lasciate dai cellulari. Dragos aveva già dichiarato di aver visto Tatiana la notte della scomparsa e di averle offerto un passaggio per Brescia, dove voleva raggiungere l’ex fidanzato Mino. Ma quel viaggio non è mai avvenuto.
In quei giorni carichi di tensione, sono emersi nomi e storie. L’ex fidanzato Mino ha negato ogni contatto. Un altro nome, Alessandro Bonsegna, operaio 30enne definito “ossessionato” dalla ragazza, è risultato irreperibile. Tutte piste che hanno solo alimentato il mistero, mentre Tatiana era nascosta a pochi passi da casa. Anche Repubblica ha seguito minuto per minuto la vicenda, riportando la gioia e lo stupore della comunità al momento del ritrovamento.
La svolta è arrivata dopo giorni di indagini, coordinate dal procuratore di Lecce Giuseppe Capoccia. Quando la porta si è aperta e Tatiana è apparsa, il fratello Vladimir è scoppiato in lacrime, circondato dall’abbraccio di una folla commossa. La città ha respirato di nuovo.
La 27enne è stata portata all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove i medici hanno riscontrato uno stato di salute «apparentemente buono». La Croce Rossa ha attivato un supporto psicologico per la ragazza e i suoi familiari: «Ci uniamo alla felicità del paese».
Restano tanti interrogativi
Ora la domanda che tutti si fanno è una sola: cosa è successo davvero in quei dieci giorni? Cosa ha portato Tatiana a chiedere aiuto solo a Dragos? Gli inquirenti stanno ricostruendo ogni dettaglio, ma per Nardò l’importante è uno solo: Tatiana è viva.
