ALESSANDRO VENTURELLI: “È LUI, È STATO RITROV…” LA NOTIZIA SHOCK DELLA MAMMA POCO FA

Alessandro Venturelli, il 22enne scomparso due anni fa da Sassuolo, non è il ragazzo che è stato visto domenica sera dai vigilanti della stazione Centrale di Napoli: la Polfer lo ha verificato anche grazie alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, lo apprende Fanpage.it da fonti qualificate.

La madre del ragazzo, Roberta Carassai, negli ultimi giorni è stata a Napoli per verificare altre segnalazioni secondo cui il 22enne era stato avvistato a Scampia; anche quelle ricerche, però, si sono rivelate infruttuose.

Lunedì sera l’avvocato che assiste la famiglia, Claudio Falleti, aveva diffuso un appello per conto della famiglia in merito all’avvistamento in piazza Garibaldi. Nel post pubblicato sui social il legale aveva spiegato che le guardie giurate in servizio nella stazione centrale avevano notato un ragazzo, nel quale avevano creduto di riconoscere Venturelli, che saliva su un treno insieme a una ragazza intorno alle 22.

Nelle scorse ore, con un video pubblicato sul suo profilo Facebook alle 10.22 di oggi, Roberta Carassai ha comunicato che in giornata avrebbe lasciato Napoli, in attesa dell’esito delle analisi sulla videosorveglianza della Stazione Centrale alla ricerca di tracce di Alessandro:

Ho fatto la richiesta per visionare le telecamere in stazione, però sono veramente tante e dobbiamo acquisirle in una fascia oraria abbastanza ampia per non tralasciare nulla. Quindi sarà sicuramente un lavoro che richiede qualche giorno, per qualsiasi cosa vi terrò aggiornati.

La donna ha ringraziato l’associazione “Il Coraggio”, che le è stata vicina in questi quattro di ricerche a Napoli, Tonia Borrelli e il padre, Federico, l’avvocato Falleti e Salvatore Filogramo, l’informatico che ha esaminato i dispositivi telefonici di Venturelli. Infine la donna ha mandato un messaggio rivolto direttamente ad Alessandro:

Gli voglio dire che questa ricerca continua che io e suo papà stiamo facendo non è finalizzata a farlo tornare a casa, non è una cosa che vogliamo fare per imporgli qualcosa. Ale, io e papà ti cerchiamo perché vogliamo offrirti il nostro aiuto. Non vogliamo importi nulla. Non vogliamo cambiare quella che potrebbe essere una tua scelta, volontaria, obbligata, questo non lo so e spero di saperlo presto. Noi siamo qua perché vogliamo farti sapere che ci siamo, che siamo qua proprio per dirti che, per qualsiasi cosa hai bisogno, devi solo chiedere. Ti vogliamo lasciare libero, se hai fatto uno sbaglio, una debolezza, una scivolata… c’è rimedio a tutto. É una cosa che ti ho sempre detto e siamo qua per aiutarti. Un bacio.

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