Calcio e tv in lutto, addio al volto storico Rai

Se ne va una delle figure più riconoscibili e amate del giornalismo sportivo italiano, una voce che ha attraversato generazioni, capace di trasformare la cronaca calcistica in narrazione coinvolgente e appassionata. Con il suo stile inconfondibile, ha fatto la storia della televisione italiana, entrando ogni settimana nelle case degli spettatori con puntualità e passione.

La sua carriera è stata segnata dalla costanza, dal rigore e da un amore profondo per lo sport raccontato. In particolare, è riuscito a lasciare un’impronta indelebile nel mondo del calcio, diventando un punto di riferimento per appassionati e colleghi. La notizia della sua scomparsa lascia un grande vuoto, ma anche un’eredità professionale che continua a ispirare.

Gianni Vasino, la voce del calcio per oltre vent’anni

Gianni Vasino, scomparso nelle ultime ore, aveva compiuto 88 anni lo scorso novembre. Nato il 5 novembre 1936 a Serravalle, in provincia di Ferrara, era cresciuto però a Sanremo, città con cui ha sempre mantenuto un forte legame. Iniziò la sua carriera giornalistica entrando in Rai nel 1968, per poi diventare, negli anni successivi, uno dei volti e delle voci simbolo del programma televisivo “90° minuto”.

Dal suo esordio nel celebre format domenicale negli anni ’70, andò in onda per ben 22 stagioni consecutive, un vero record. Per molti tifosi e amanti del pallone, la domenica non era completa senza il suo commento a fine giornata. Dal 1990 al 1995 fu anche protagonista di un’altra trasmissione storica: “A tutta B”, in coppia con Mariolino Corso, incentrata sulla Serie B.

Un’eredità anche tra le pagine

Oltre alla televisione, Vasino ha dato voce allo sport anche sulla carta stampata. Ha scritto diversi libri, tra cui un’autobiografia dal titolo: “Da 90° minuto alle Olimpiadi, cronache di 30 anni di sport”. Un racconto personale e professionale che ripercorre le sue esperienze sul campo e davanti alle telecamere, dai campionati di calcio ai grandi eventi olimpici.

Con la sua scomparsa, il giornalismo sportivo italiano perde una figura che ha saputo coniugare competenza, stile e passione, lasciando un ricordo indelebile in chi lo ha ascoltato per decenni.

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