Il nome di Roberto Vannacci continua a essere al centro delle dinamiche del centrodestra, con ipotesi che lo vedono protagonista su più fronti politici, sia a livello nazionale che locale. Generale dell’Esercito e oggi europarlamentare per la Lega, Vannacci resta una figura controversa ma capace di attrarre consensi in diversi ambienti. Si parla di lui non solo per il ruolo che già ricopre a Bruxelles, ma anche per un possibile incarico come vicesegretario federale all’interno del partito guidato da Matteo Salvini. Il suo profilo, spesso descritto come “fuori dagli schemi”, continua a sollevare curiosità e a creare dibattito.
In quest’ottica si inserisce la proposta lanciata da Napoleone Cera, coordinatore regionale della Lega, che nelle ultime ore ha suggerito il nome di Vannacci come possibile candidato del centrodestra alle prossime elezioni regionali in Puglia. La dichiarazione, rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, ha avuto l’effetto immediato di riaccendere le discussioni all’interno della coalizione. “Vannacci sarebbe perfetto – ha dichiarato Cera – perché è contro corrente e fuori dalle logiche che per venti anni hanno mal governato la Puglia”. Un endorsement che sembra avere più il sapore della provocazione strategica che di una vera investitura, utile forse a scuotere un fronte politico ancora in cerca di un nome forte.
Roberto Vannacci, l’incredibile notizia: cosa starebbe per fare
A far trasparire ulteriori scenari, però, è stato lo stesso Cera nel corso dell’intervista, facendo trapelare quello che potrebbe essere il reale obiettivo politico: il direttore del Tg Norba, Enzo Magistà. “Una figura – ha ammesso – che non mi dispiacerebbe affatto”. Magistà, giornalista di lungo corso, rappresenterebbe un profilo più istituzionale e meno divisivo, e potrebbe ottenere il sostegno anche di aree moderate, diventando così una risorsa preziosa per ricompattare le forze del centrodestra in vista delle urne.

Da parte sua, Vannacci ha scelto per ora il silenzio. Non ha commentato l’ipotesi pugliese, così come non aveva fatto nei mesi scorsi, quando il suo nome era emerso anche per una possibile candidatura in Toscana, altra regione chiamata al voto in questa tornata. In Puglia, si era parlato di lui anche per un ruolo da capolista nella circoscrizione di Bari alle elezioni europee, segno di una presenza politica che resta costantemente in bilico tra l’ufficialità e la suggestione.
Mentre il suo nome rimbalza tra indiscrezioni e strategie, il generale resta un personaggio centrale nell’universo leghista. Il suo profilo, spesso usato come elemento di rottura, potrebbe tornare utile in diverse occasioni politiche, specie in un momento in cui il centrodestra appare ancora in cerca di equilibri e volti capaci di interpretare al meglio il cambiamento.