Un nome illuminato da piccole stelle, scritto in bianco su sfondo nero: così Julio Sergio, ex portiere della Roma, ha annunciato la perdita più devastante della sua vita. Suo figlio, Enzo Bertagnoli, si è spento a soli 15 anni dopo anni di lotta contro un tumore cerebrale diagnosticato nel 2020.
Una malattia che lo ha messo in coma negli ultimi giorni, portando via con sé sogni, speranze e un’intera adolescenza che non ha mai avuto il tempo di sbocciare.
Enzo non era solo “il figlio di”, ma il volto coraggioso di una campagna di sensibilizzazione in Brasile. A soli 13 anni era già stato operato. A 14, già testimoniava il calvario. A 15, è diventato simbolo di una tragedia che colpisce troppe famiglie, ma che raramente colpisce così vicino al cuore del calcio italiano.
Julio Sergio non ha mai nascosto il dolore. Mese dopo mese, post dopo post, ha condiviso con il mondo il cammino straziante del suo bambino. E il mondo del calcio ha risposto: la Roma non l’ha mai lasciato solo, i tifosi gli hanno dedicato cori, striscioni, abbracci. Ma questa volta, nemmeno l’amore più grande ha potuto fermare la morte.
Questa non è solo la storia di un ragazzino sfortunato. È l’urlo silenzioso di un padre distrutto, di una squadra che si stringe, di uno sport che smette di sorridere. È il momento in cui il calcio si inginocchia davanti alla vita.