
Un colpo di scena inaspettato ha trasformato una brutta disavventura in un momento quasi commovente per Rita Dalla Chiesa. La nota conduttrice televisiva, figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ha vissuto momenti di grande sconforto lo scorso weekend quando, attraverso i social, aveva raccontato con amarezza il furto di un regalo speciale che l’accompagnava da quasi trent’anni.
Come lei stessa ha rivelato in una toccante storia su Instagram, quella Micra rossa era legata a un ricordo profondo e affettivo. In sottofondo la canzone di Claudio Baglioni Mille giorni di te e di me, una fotografia della macchina e parole intrise di nostalgia: “Quanta vita abbiamo passato insieme, tu e io. Quanta musica abbiamo ascoltato nel traffico di Roma. Dove andavo io mi accompagnavi tu. Eri stata l’ultimo regalo, nel secolo scorso, di una persona tanto amata. Stanotte ti hanno rubata. La mia micretta rossa”. Parole che hanno immediatamente fatto pensare al legame con Fabrizio Frizzi, compagno storico della conduttrice, scomparso nel 2018.
Rita Dalla Chiesa, dopo il furto la sorpresa: “È tornata a casa”
L’appello pubblicato sui social ha toccato il cuore di molti. Il furto della Micra ha assunto da subito un tono quasi simbolico, come se a essere sottratto non fosse solo un bene materiale, ma un frammento di vita, di memoria, un legame mai spezzato. Nonostante la conduttrice non avesse mai esplicitamente citato il nome del donatore dell’auto, il riferimento a “una persona tanto amata” ha inevitabilmente evocato la figura del popolare presentatore, con cui aveva condiviso una lunga storia d’amore terminata nel 1998.

Ma proprio quando sembrava che l’episodio dovesse chiudersi con amarezza e rimpianto, la sorpresa: la Micra è tornata. Nella notte successiva, i ladri l’hanno riconsegnata, lasciandola davanti al cancello della casa romana della giornalista. “È tornata a casa! Stanotte me l’hanno lasciata davanti al cancello. Una vita insieme, dal 1997. Grazie a tutti voi”, ha scritto Dalla Chiesa in un nuovo post su Instagram, allegando una foto dell’auto in perfette condizioni, come se niente fosse accaduto.


Un gesto sorprendente, quasi poetico, che ha restituito a Rita non solo la sua vettura, ma anche una sorta di fiducia nel potere delle emozioni e della memoria condivisa. Un episodio che, seppur nato da un atto illecito, si è concluso come una piccola favola urbana, dove i sentimenti hanno avuto la meglio sull’indifferenza. E così la “micretta rossa”, carica di storie e canzoni romane, è tornata a parcheggiarsi là dove è sempre appartenuta.