Hugh Grant per anni è stato tra gli attori più amati di Hollywood.
Ha fatto sognare gli spettatori in film come Notting Hill, Il diario di Bridget Jones, About a Boy – Un ragazzo, Love Actually – L’amore davvero e tanti altri.
Nel podcast Smartless, l’attore ha parlato della sua vita oggi e di come la sua carriera è cambiata negli anni.
Hugh Grant oggi, i figli e il matrimonio con Anna Eberstein
Hugh Grant ha rilasciato un’intervista al podcast Smartless condotto dagli attori Jason Bateman, Sean Hayes e Will Arnett. L’attore ha raccontato la sua vita a 64 anni, spaziando dalla paternità all’età che avanza:
Ho un sacco di figli, troppi, mi pare siano cinque. È che ho iniziato tardi, a 52 anni, e ora ne ho 64, con il più piccolo che ne ha 6. Avrei bisogno di un ricovero in sanatorio, ormai dopo un lungo viaggio in aereo il mio cuore sembra fatto di pongo.
Hugh Grant è sposato con Anna Eberstein di cui ha detto con un pizzico di ironia: “È una svedese gigante e spaventosa”. Ha raccontato, quindi, come si sono conosciuti:
In realtà è meravigliosa. In un periodo in cui ero sbronzo molto spesso, circa 13 anni fa a Londra, ho visto questa svedese sexy dall’altra parte del bancone nel mio bar preferito. Era un’atleta, sarebbe potuta diventare una tennista professionista, abbiamo iniziato a frequentarci, poi a riprodurci, e ora siamo sposati. È lei l’uomo di casa. Ha anche una lunga lista di cose che disapprova in un uomo: bere tè al posto del caffè; guidare un’auto elettrica. Non so davvero perché stia con me.
Come è cambiata la sua carriera negli anni
Un tempo era il re della commedia romantica: “Mi pagavano tanto e l’avidità è un grande motore”. L’attore ha confidato: “Sono diventato troppo brutto e troppo vecchio per certi ruoli”. Ora che il suo aspetto è cambiato, lo chiamano per interpretare personaggi “disturbati” come nel film Heretic, dove interpreta l’oscuro signor Reed. Hugh Grant, infine, ha dichiarato di non comprendere l’ossessione generale per le piattaforme in streaming: “Non capisco chi dice ‘non vedo l’ora di tornare a casa e piazzarmi sul divano’, tutta la mia vita l’ho passata a cercare di uscire di casa. Le case sono un inferno, a partire da quella in cui sono cresciuto”.