L’ultima puntata di Affari Tuoi ha totalizzato 6.554.000 telespettatori e il 30,14% di share.
Stefano De Martino ha portato Affari Tuoi in cima all’Olimpo dell’Auditel ma continua ad essere messo in discussione come conduttore e showman.
Lo si accusa di una tendenza all’autocompiacimento e di impossibilità di paragone con i suoi modelli, tra tutti Arbore o Fiorello.
Le continue sottolineature dimostrano quanto in Italia il cambiamento possa inciampare in forme di ostruzionismo penalizzanti per la riuscita del cambiamento stesso.
Nessuno, nemmeno lui, ha mai detto che a 35 anni ci si possa sentire arrivati. Nemmeno però incapaci di mostrare quel minimo di brio nel toccare vette così alte. Cosa si vuole da De Martino? Che svolga il compitino egregiamente e non ne sia consapevole? Che finga di non accorgersi della piccola rivoluzione scatenata su Rai 1 con l’ingresso in un programma di successo e consolidato con il volto di Amadeus, che però dell’ammiraglia era un fedelissimo da decenni? Se possibile, questo aspetto era un’asticella alzata, non il contrario.
Forse non gli si chiede il giusto e, soprattutto, gli si recrimina troppo. Perché se è vero che Amadeus ha regalato ad Affari Tuoi una nuova vita in termini di valorizzazione del format e di fidelizzazione del pubblico, non lo è assolutamente che De Martino abbia trovato una strada spianata in un contenitore già molto amato. Il rischio era proprio quello di un rigetto della diversità da una formula vincente, che non aveva mai dato motivo al pubblico di desiderare altro. La migrazione di Amadeus sul NOVE ha posto il problema sul cambio di passo e la Rai ha pensato bene di valorizzare più la fase di cambiamento che l’andatura con la quale veniva introdotta.
Leggi altro di questo autore
Il nome di Stefano De Martino poteva mettere tutti d’accordo, era nell’aria ed è stato così. Ad oggi, ridimensionare il suo contributo alla fascia access prime time o addirittura sminuirlo è fare torto al tentativo di immaginare un’altra Rai, al di là dei suoi nomi scolpiti nella pietra. È giovane, si sta sperimentando, forse cerca una dimensione più sua, che contenga STEP e Affari Tuoi ma anche molto altro che potrà arrivare.
Stefano, come lo chiama chi con la specifica del cognome non vuole attivare distanza, ha saputo farsi guidare dagli autori e metterci del suo, nell’intrattenimento e nell’improvvisazione, in ogni passo di Sesso e Samba o corsa dei bersaglieri. Lasciargli spazio e motivarlo, preferendo la critica costruttiva a quella feroce, potrebbero sortire effetti migliori, qualcosa di più utile per lui e per l’idea di una tv generalista che non debba necessariamente poggiarsi alla piattaforma per parlare a un altro pubblico.
Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università L’Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell’area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo.