Hannah Kobayashi, 30 anni, ha finalmente chiamato i familiari per far sapere loro di star bene e di essere pronta a tornare a casa dopo essere scomparsa per settimane.
Durante le ricerche, il papà della giovane si è tolto la vita straziato dal dolore.
Ora la 30enne ha fatto sapere di essere pronta a tornare a casa dal Messico, dove si era recata per lavoro prima di sparire.
Era scomparsa da alcune settimane Hannah Kobayashi, una donna di 30 anni di origini haiwane della quale non si avevano più notizie in seguito a un allontanamento apparentemente volontario. Il papà della giovane aveva informato le forze dell’ordine della scomparsa e anche quando loro hanno fermato le ricerche, ha continuato a lavorare per riportare la figlia a casa. Settimane dopo, però, l’uomo non ha retto l’angoscia di aver perso una figlia e si è purtroppo tolto la vita.
La giovane ha contattato i familiari nella giornata di mercoledì dopo aver saputo della morte del padre, informando la madre e la sorella di “stare bene”. “Siamo sollevati che sia viva, sana e salva – ha raccontato ai media internazionali la madre Brand Yi – e siamo felici che sia stata ritrovata e che possa tornare presto a casa. Questo mese è stato un calvario per la nostra famiglia e chiediamo massima privacy per guarire dalle ferite ed elaborare il dolore”.
Il dipartimento di polizia di Los Angeles ha fatto sapere che la donna è tornata finalmente a casa per riabbracciare la mamma e la sorella. Secondo quanto spiegato dalle forze dell’ordine, la 30enne aveva preso un treno dalla Union Station nel centro di Los Angeles per raggiungere il confine tra Usa e Messico. Il 2 dicembre, la giovane era stata classificata come “persona scomparsa in seguito a un allontanamento volontario” dopo che le forze dell’ordine avevano potuto visionare le riprese delle telecamere di videosorveglianza.
La famiglia aveva denunciato la sua scomparsa dopo aver ricevuto alcuni messaggi “criptici e allarmanti” dalla 30enne fotografa che non era riuscita a prendere un volo per tornare da Maui a New York. Le riprese di sorveglianza acquisite dalle forze dell’ordine, la mostravano mentre percorreva da sola e a piedi un tunnel all’incrocio di San Ysidro. La polizia aveva anche interrogato un uomo con la quale la trentenne era stata vista prima della scomparsa a bordo di un treno. L’uomo si è dimostrato collaborativo, spiegando di non aver più incontrato la 30enne dopo quel giorno.
Quando le indagini si sono concluse come “allontanamento volontario”, il papà della giovane si è recato personalmente sul posto per cercare la figlia. Il 58enne è stato trovato morto in un parcheggio vicino all’aeroporto internazionale di Los Angeles il 24 novembre. Secondo le autorità, si sarebbe tolto la vita spinto dalla disperazione dopo aver cercato la figlia per 13 giorni.
“Hannah non ha preso intenzionalmente la coincidenza per gli Stati Uniti – aveva affermato la polizia che stava indagando sul caso – e non ci sono prove che sia in questo momento vittima di crimini perpetrati da terzi. Il suo è pertanto un allontanamento volontario sul quale non possiamo indagare oltre. In questo momento si trova in un altro Paese per sua decisione”.
Dopo il suicidio del padre, la 30enne avrebbe deciso di fare ritorno a casa, facendo sapere alla famiglia di essere all’aeroporto di Los Angeles.