Il delitto di Garlasco resta uno dei casi di cronaca nera più controversi e discussi in Italia. Era il 13 agosto del 2007 quando Chiara Poggi,
26 anni, venne trovata priva di vita nella villetta di famiglia in via Pascoli, a Garlasco, in provincia di Pavia. Fu il fidanzato, Alberto Stasi, a scoprire il corpo e a chiamare i soccorsi. Quella mattina di mezza estate diede inizio a un’indagine lunga e complessa, che ha diviso opinione pubblica e tribunali per oltre un decennio.
Alberto Stasi, l’allora fidanzato della vittima, è stato l’unico a essere condannato in via definitiva: dieci anni di processo tra perizie contrastanti, ricorsi e appelli, fino alla sentenza della Cassazione nel 2015 che lo ha riconosciuto colpevole. Tuttavia, negli ultimi anni, il caso è tornato sotto i riflettori grazie a nuove ipotesi investigative che hanno coinvolto un altro nome: Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, il cui DNA sarebbe stato rilevato su alcuni reperti trovati nella spazzatura della villetta.
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Garlasco, Angela Taccia parla dei rifiuti prelevati a casa di Chiara Poggi
Durante la trasmissione “Zona Bianca”, condotta da Giuseppe Brindisi su Rete 4, l’avvocato Angela Taccia, che difende proprio Sempio insieme al collega Massimo Lovati, ha sollevato dubbi sulla regolarità del sequestro dei rifiuti domestici utilizzati come reperti. “Per noi, difesa Sempio, non è stata regolarmente sequestrata la spazzatura e di conseguenza i reperti che la medesima contiene. Un problema presupposto procedurale”, ha dichiarato Taccia in diretta televisiva.

La legale ha anche precisato di essersi opposta al confronto per l’impronta n. 33, ritenendo che l’attività non fosse necessaria in questa fase: “Il confronto è un’attività ripetibile e in eventuale futuro dibattimento… Il gip ha deciso comunque di lasciar valutare al perito”. Un’opinione, questa, sorprendentemente condivisa dalla Procura, con cui la difesa si è trovata allineata per la prima volta, mentre il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, spinge invece affinché quella prova venga formalmente acquisita.

