L’incidente probatorio sul caso dell’omicidio di Liliana Resinovich si è svolto oggi a Trieste, con la lunga audizione di Claudio Sterpin, amico stretto della vittima. Sterpin è stato ascoltato per oltre cinque ore, confermando punto per punto quanto già dichiarato in passato. Presente in aula anche Sebastiano Visintin, marito della donna e unico indagato per omicidio dopo la superperizia della professoressa Cristina Cattaneo.
Le parole di Claudio Sterpin dopo l’udienza
“Mi aspetto quello che vi aspettate tutti: qualche novità e la verità, per forza”, ha detto Sterpin ai giornalisti lasciando il tribunale. La sua testimonianza, durata quasi sei ore, è stata definita coerente e lineare dalla procuratrice capo di Trieste, Patrizia Castaldini, che ha confermato come l’amico di Liliana abbia risposto a tutte le domande poste da pubblico ministero, difesa e parte civile.
Una versione “cristallizzata” in vista di un possibile processo

Secondo la procura, l’incidente probatorio è servito a cristallizzare la versione dei fatti fornita da Sterpin per l’eventuale uso processuale. Il suo avvocato ha sottolineato come il racconto sia stato chiaro e in linea con quanto già dichiarato in precedenza, ricostruendo i momenti cruciali della scomparsa di Liliana e il loro rapporto personale.
Il confronto a distanza con Sebastiano Visintin
Durante la giornata, Sterpin ha incrociato in aula anche Visintin, il marito di Liliana, che gli avrebbe chiesto “rispetto” per la moglie. Una richiesta che ha lasciato Sterpin fermo nelle sue convinzioni: pur escludendo direttamente Visintin come autore materiale del delitto, continua ad affermare che “sa tutto quello che è successo”.
Alla domanda se Visintin stia coprendo qualcuno, Sterpin ha risposto: “Probabile, ma non sta a me dirlo”. Ha poi ribadito: “Uno solo non fa quel lavoro, lei è stata portata là. Già in due, di notte, è problematico”.
Le attese per la verità
Sterpin ha concluso il suo intervento con parole chiare: “Spero che la Procura abbia un orientamento preciso. Mi aspetto, come tutti, la verità”. In mattinata aveva già sottolineato un dettaglio significativo: “Liliana l’hanno cercata tutti, meno che uno”, con riferimento – neanche troppo velato – al marito indagato.