Marco Bocci: “Dopo la malattia spesso non so con chi sto parlando. Dicevano che sarei diventato aggressivo, ho fatto a cazzotti”

Marco Bocci è in libreria con il thriller “Nelle tue mani, nella sua pelle”.

L’attore si è raccontato in una lunga intervista ed è tornato a parlare della malattia affrontata nel 2018,

un’encefalite con herpes, un’infezione cerebrale dovuta al virus herpes simplex tipo 1, che ha reso necessario un delicato intervento.

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Marco Bocci racconta come è cambiata la sua vita dopo la malattia

Marco Bocci, in un’intervista rilasciata a Mario Manca per Vanity Fair, ha raccontato cosa rimane della malattia affrontata nel 2018. Tra gli strascichi “una memoria solo a breve termine”. E ha aggiunto:

Se è stato difficile lasciare andare alcuni ricordi? È stato e continua a essere complicatissimo. Non sapere spesso con chi stai parlando può essere devastante, ed è per questo che mi preparo in maniera maniacale prima di incontrare qualcuno.

Quindi, ha confidato ciò che i medici avevano detto alla sua famiglia dopo il delicato intervento: “Dopo l’intervento cui mi hanno sottoposto, i medici hanno detto ai miei famigliari che sarei potuto essere aggressivo, inappetente e insonne: il risultato è stato che, dopo 20 giorni dalla dimissione, avevo fatto a cazzotti con tre persone anche se sono la persona più pacifica della terra. Il momento in cui mi sono ricordato di avere due figli me lo porterò sempre nel cuore”.

Marco Bocci: "Dopo la malattia spesso non so con chi sto parlando. Dicevano  che sarei diventato aggressivo, ho fatto a cazzotti"

Le paure di Marco Bocci

Marco Bocci ha parlato anche dell’importanza del prendersi cura della salute mentale. Ha assicurato che nel suo caso, farsi seguire dagli psicologi è stato un toccasana: “In questa fase della mia vita sto finalmente iniziando ad accettare me stesso per quello che sono”. Quindi ha confidato quali sono le sue paure:

Di restare solo. I miei figli stanno crescendo e stanno iniziando ad avere, pian piano, un altro rapporto con me: mi immagino il momento in cui non circoleranno più per casa e mi tratteranno male e un po’ mi rattristo. Un po’ soli, però, lo siamo sempre. Anche se ho Laura e tanti amici vicino, la paura della solitudine è veramente forte in me.

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