
Roland Garros, è un Lorenzo Musetti stranamente nervoso quello che scende in campo con l’argentino Navone, uno specialista della terra che trova la sua forza nella regolarità e nella solidità, ma che non possiede una mano molto raffinata. Un avversario fastidioso ma certamente non un ostacolo insormontabile. Ma il “Muso” non sembra in giornata, è insofferente.
Il primo set inizia male, con un break subito. Navone gioca bene e sbaglia pochissimo, Musetti fatica ma nonostante tutto riesce a riacciuffare l’avversario sul 3-3. Ma sul 4-3 per Navone una chiamata dell’arbitro, molto discutibile in effetti, fa infuriare l’azzurro, che investe il giudice di sedia con una serie di espressioni poco carine.
Musetti, la risalita dopo il baratro
Lorenzo si distrae e si innervosisce, Navone ne approfitta e chiude il set 6-4. E anche il secondo parte malissimo, con l’argentino che vola sul 2-0. Musetti è irriconoscibile, ma è a quel punto che riesce a ritrovarsi, prima con pazienza e poi con l’irruenza del suo tennis. Gioca, supera il momento negativo con tenacia e recupera fino al 4-4. Lì piazza la zampata e ottiene il break decisivo per chiudere 6-4.

Dal terzo set in poi si vede un altro Musetti. Il terzo parziale si apre con un break immediato, consolidato con sicurezza. Il carrarino corre, crea, finalmente sorride. Navone comincia a perdere lucidità, e probabilmente un po’ di forze, mentre il pubblico parigino si scalda per i colpi da manuale del toscano. Il terzo set si chiude 6-3, con uno smash vincente che strappa applausi.
Nel quarto set, Musetti non si ferma più. Toglie subito il servizio all’argentino (2-1), poi allunga sul 4-1. Ormai è dominio puro. Il punteggio si allarga fino al 6-2 finale, con il secondo break a suggellare un parziale praticamente perfetto. La partita si chiude con l’azzurro che sorride felice. La vittoria è una conferma di un ottimo periodo di forma, con Lorenzo e Jannik così performanti l’Italia può sognare.