Il mondo della musica e dello spettacolo italiano si è svegliato con un dolore profondo, quello di una perdita che nessuno avrebbe voluto vivere così presto. La scomparsa di Ornella Vanoni, avvenuta nella sua casa di Milano a 91 anni, ha infatti scosso un intero Paese che da oltre settant’anni la considerava una presenza familiare,
una voce capace di attraversare epoche, generazioni e rivoluzioni musicali. La “signora” della canzone italiana lascia dietro di sé un vuoto difficile da colmare, e la notizia del suo malore improvviso ha immediatamente acceso una lunga scia di messaggi, ricordi e testimonianze d’affetto.
In queste ore di grande commozione, tra i primi a raccontare lo sgomento per la sua scomparsa c’è Fabio Fazio, che con lei aveva condiviso anni di televisione, confidenze e una complicità diventata simbolica per il pubblico. Il conduttore, visibilmente colpito, ha scritto sui social: “Non sono in grado di dire niente”. Aggiungendo poi, con un dolore che traspare da ogni parola: “Sono senza parole e non ero pronto a tutto questo. Non mi pare possibile”. Accanto a lui, anche Luciana Littizzetto ha voluto salutare a modo suo l’amica di tante domeniche televisive, con poche sillabe piene d’affetto: “Tesora mia adorata”. E mentre Simona Ventura ha ricordato che “La tua musica resterà nel nostro cuore per sempre”, lo staff di Che tempo che fa, il programma che l’aveva accolta come ospite fissa, le ha dedicato un messaggio semplice e definitivo: “Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore”.
Ornella Vanoni, il dolore e lo choc di Fabio Fazio: il suo addio dopo la triste notizia

Ornella Vanoni, la triste frase a Fabio Fazio
Proprio negli studi di Fazio, infatti, risale una delle ultime apparizioni televisive della cantante. Era il 2 novembre, e Ornella Vanoni si era presentata con la sua elegante ironia, vestita di un grigio chiaro luminoso, con una corona di fiori posata sui capelli. Aveva scherzato sulla data, ricordando che era la giornata dedicata ai defunti. “Sei in grande forma”, le aveva detto Fazio. “Sembra”, aveva replicato lei con quella sincerità disarmante che l’ha sempre contraddistinta. Poi, con un sorriso appena accennato, aveva aggiunto: “Sono stata male. Tu mi trovi in forma ma fingo, recito la parte ma sto malissimo”. E in un ultimo lampo di spirito, aveva punzecchiato il pubblico ricordando: “Ma io nella vita sono una persona seria, ho fatto cose importanti, perché devo far sempre ridere qua?”. Una frase che oggi suona come un congedo dolceamaro, capace di restituire tutta la sua intelligenza, la sua autoironia e quella fragilità che negli anni aveva imparato a mostrare con naturalezza.

La notizia della sua morte ha attraversato il mondo dello spettacolo ma anche delle istituzioni. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana l’ha definita una “voce unica”, il ministro della Cultura Alessandro Giuli l’ha ricordata come “artista originale e raffinata”, mentre il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di “un pezzo della storia della musica italiana”. Un coro unanime che conferma quanto la presenza di Ornella Vanoni fosse radicata non solo nel panorama artistico, ma anche nell’immaginario collettivo del Paese.
Dal mondo della musica, poi, sono arrivati alcuni dei messaggi più intensi. Renato Zero, amico di una vita, ha scritto una dedica lunga e profondamente emotiva, definendola “un’artista, un’anima che non ha mai avuto paura di mostrarsi vera, intensa, irripetibile”. Ha parlato di loro come “due cuori fuori dal comune”, “due spiriti liberi”, due persone che il destino aveva messo sullo stesso cammino per riconoscersi e volersi bene. “Il tuo canto continuerà a volare”, ha concluso. Fiorella Mannoia, con voce rotta dal dolore, ha ammesso: “Cerco le parole ma non le trovo, mi sembrano tutte banali e lei ha sempre odiato la banalità, ora sento solo un grande profondo dispiacere ci mancherai”. Vasco Rossi ha voluto ringraziarla per la sua voce e per la sua costante ironia: “Ciao mitica Ornella, grazie per questa interpretazione per la voce per l’ironia costante”. Laura Pausini ha ricordato commossa che era la sua cantante preferita, “unica”. Loredana Bertè l’ha definita “una donna affascinante intelligente, colta autoironica. Un’artista, senza fine. Quanto ci mancherai, amica mia”. Patty Pravo invece ha scelto il soprannome con cui la chiamava da sempre, “Ornellik”, per dire addio a quella che per lei era “grande artista, grande amica”.

Gran parte della forza di queste testimonianze nasce dalla consapevolezza che Ornella Vanoni non è stata soltanto una cantante, ma una voce capace di incarnare un modo di vivere e raccontare le emozioni. Un’artista che ha fatto della verità, dell’imperfezione e dell’intelligenza la sua cifra stilistica. Oggi la musica italiana perde una delle sue interpreti più profonde, ma resta la sua storia: una storia “senza fine”, come il titolo di una delle sue canzoni più celebri e forse la più adatta a raccontarla adesso che se ne è andata, lasciando un vuoto che non può essere colmato, ma può soltanto essere amato.