
È un video doloroso e disarmante quello che ritrae Papa Francesco dentro la Basilica di San Pietro, trasportato in carrozzella, senza l’abito bianco, con indosso pantaloni neri, una coperta buttata addosso come un poncho mal infilato, e una maglietta di lana che lascia le spalle e il collo scoperti. Nessun segno del suo ruolo, nessun richiamo al suo ministero. Solo l’immagine spoglia di un uomo anziano, esposto al mondo in una messa in scena che colpisce al cuore.
Sembra la scena di una RSA improvvisata sotto il baldacchino di Bernini, e non l’ingresso del Pontefice nella sua Basilica. Si è detto che sia passato dalla “Porta della Preghiera”, il varco che immette in un corridoio gelido. Ma chi lo ha vestito così per un luogo così? Chi ha deciso che un Papa potesse mostrarsi in quel modo?
Il video, come era prevedibile, è diventato virale. Ma non è la viralità il problema. È il simbolismo del corpo trattato senza decoro, quasi smarrito, come se Bergoglio non fosse più “compos sui”, come se non avesse avuto voce nel modo in cui è stato accompagnato davanti al mondo. E in fondo è questa l’unica vera notizia: non ciò che ha fatto, ma come è stato fatto apparire.