Sul cosiddetto ‘caso Alfonso Signorini’ è intervenuta Selvaggia Lucarelli, accendendo ulteriormente il dibattito che da giorni anima i media e i social.
La scrittrice ha scelto la sua newsletter come piattaforma per una lunga riflessione, analizzando con attenzione le dinamiche emerse e criticando duramente il modo in cui la vicenda è stata raccontata.
Lucarelli ha concentrato la sua attenzione su quello che definisce il ‘metodo Corona’, ovvero la modalità con cui l’ex re dei paparazzi avrebbe costruito l’inchiesta. Secondo la scrittrice, Corona avrebbe agito senza “etica professionale”, trasformando una questione delicata in uno spettacolo mediatico e rischiando di umiliare anche le persone che, nella vicenda, dovrebbero essere considerate vittime. E ha anche fatto sapere come stia adesso Pierpaolo Pretelli dopo il caos mediatico.
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Selvaggia Lucarelli parla di Pierpaolo Pretelli dopo il caos: “Lui è traumatizzato”
“Corona ha cercato di ammantare tutta la vicenda di un intento nobile facendo un pippotto introduttivo su Weinstein, ma ad oggi l’unica cosa certa è che non sappiamo se Signorini sia Weinstein, di sicuro però lui non è Ronan Farrow”, ha scritto la Lucarelli, riferendosi al giornalista che aveva portato alla luce lo scandalo Harvey Weinstein. L’accusa mossa a Signorini riguarda il presunto utilizzo della sua posizione di conduttore del Grande Fratello per esercitare pressioni su alcuni concorrenti, promettendo vantaggi a chi si fosse mostrato “carino”. La Lucarelli sottolinea come non siano state rese note le chat nella loro interezza, rendendo impossibile capire con precisione la reale dinamica dei fatti, e come non sia chiaro se i casi segnalati da Corona siano davvero “500” come dichiarato.

Secondo la scrittrice, il punto centrale non è quantificare gli episodi, ma sottolineare che Signorini non avrebbe mai dovuto avere approcci sessuali con eventuali concorrenti. “Quando c’è una asimmetria di potere non bisognerebbe mai approfittare della propria posizione, mai, tanto più che stiamo parlando di un uomo di più di 60 anni che dovrebbe aver imparato a stare al mondo”, spiega Lucarelli, evidenziando come, anche quando le vittime apparissero consensienti, le dinamiche fossero comunque problematiche e sfociate in una pressione psicologica inaccettabile.
Il vero cortocircuito, secondo la scrittrice, è stato proprio quello di trasformare una questione seria in un “circo grottesco”: “Se c’era una storia da raccontare era questa e solo questa: il tema del confine, della responsabilità, dell’etica professionale, anziché l’imitazione grottesca di battaglie giornalistiche che richiederebbero rigore, pazienza e, soprattutto, metodo. Così invece non si fa giustizia a nessuno, e soprattutto non si tutela nulla. Si produce solo rumore, umiliazione, bullismo di massa. E altro schifo gratuito”. La Lucarelli denuncia come le presunte vittime non siano protette ma ridicolizzate, come dimostrano i contenuti diffusi sul web, tra meme, reel, battute volgari e fotomontaggi sessuali generati anche con intelligenza artificiale.


Infine, la scrittrice si sofferma sulle conseguenze personali per Pierpaolo Pretelli, indicato da Corona come uno dei ragazzi coinvolti. “Pretelli, secondo le mie fonti, è letteralmente traumatizzato dagli eventi. Sommerso da commenti, meme, messaggi e commenti violenti o sarcastici (e con lui anche l’incolpevole Giulia Salemi), non esce di casa, si sente ‘sporco’, sta perdendo la possibilità di onorare molti contratti per adv natalizi perchè ovviamente qualunque post verrebbe commentato solo in un modo: ‘Allora, raccontaci di quello che facevi con Signorini!’. Del resto, sui suoi social sta succedendo esattamente questo”. La Lucarelli mette così in evidenza come il clamore mediatico e la gogna digitale stiano causando danni concreti alle persone coinvolte, trasformando una vicenda di abuso di potere in un autentico scandalo di umiliazione collettiva.