
Più di un anno è trascorso dalla scomparsa di , attrice simbolo del cinema italiano del dopoguerra, venuta a mancare il 29 gennaio 2024 all’età di novant’anni. Dopo una breve ma dura lotta contro un tumore ai polmoni diagnosticato solo pochi mesi prima, la Milo si è spenta lasciando un vuoto profondo nel cuore di familiari, colleghi e fan. La sua carriera, segnata da interpretazioni memorabili in pellicole firmate da maestri come Antonio Pietrangeli, Roberto Rossellini e soprattutto Federico Fellini, l’ha resa un’icona della Dolce Vita, non solo sul grande schermo ma anche nella vita culturale del Paese. La sua storia personale si è spesso intrecciata con quella del regista riminese, con il quale visse una lunga relazione nascosta, testimoniata poi negli anni da racconti e indiscrezioni.
Il funerale si è svolto con grande partecipazione pubblica nella Chiesa degli Artisti a Roma, luogo simbolo dell’ultimo saluto a tanti protagonisti della scena culturale italiana. Al termine della cerimonia, le sue spoglie sono state accompagnate nel cimitero monumentale del Verano, nella tomba di famiglia dove già riposavano la madre Maria Paglianti Greco e la nonna Alberta Casciani Paglianti. In quel luogo silenzioso e solenne, molti hanno continuato a renderle omaggio nei mesi successivi, con piccoli gesti, fiori e preghiere, segno di un affetto che ha superato la vita terrena. Ma proprio in questo contesto di raccoglimento e memoria si è consumato un gesto vile e inspiegabile.
“Schifoso”. Orrore sulla tomba di Sandra Milo, la denuncia della figlia Azzurra
Nei giorni scorsi, infatti, la tomba dell’attrice è stata deturpata da ignoti. A denunciarlo pubblicamente è stata Azzurra De Lollis, la seconda figlia di Sandra Milo, che ha raccontato sui social l’episodio con parole colme di dolore e rabbia. “Chissà cosa ci avrà trovato di così divertente colui o colei che ha strappato tutte le piante grasse e danneggiato la lapide della tomba di mia madre…”, ha scritto Azzurra su Instagram, dove continua a curare il profilo della madre come una sorta di memoriale digitale. Un atto, questo, che ha colpito non solo la famiglia ma anche tanti fan e ammiratori che ancora frequentano quel luogo con rispetto.

Azzurra non ha nascosto la sua indignazione, lanciando un messaggio diretto agli autori del gesto. “Che Dio non voglia che io scopra mai chi sia stato l’autore di tali atti vandalici perché la mia ira sarebbe implacabile e incontenibile!”, ha scritto, affidando al web uno sfogo duro, privo di filtri. E rivolgendosi in prima persona al responsabile, ha aggiunto: “Un giorno anche tu finirai sotto terra – nessuno sfugge alla morte – e come mi piacerebbe poter vivere abbastanza per portare i miei cani a pisciare sulla tua tomba dopo averci sputato sopra”. Un’affermazione scioccante, che riflette però la profondità dell’offesa subita da una figlia già provata dal dolore della perdita.


Il messaggio si è concluso con un duro giudizio morale: “Gli spregevoli vigliacchi meritano solo il disprezzo più profondo”. Parole che non lasciano spazio a equivoci e che aprono una riflessione più ampia sul rispetto dovuto non solo ai vivi ma anche ai morti, specialmente quando si tratta di figure che hanno contribuito alla storia culturale di un Paese. Un episodio come questo, che unisce vandalismo e dissacrazione, lascia aperta una ferita non solo personale ma collettiva, in un tempo in cui la memoria sembra sempre più fragile.