Il numero uno del tennis mondiale rientra in Alto Adige dopo la finale persa a Parigi. Il manager del bar ristorante dello scalo, Daniele Montibeller: «Gli ho chiesto un selfie e si è subito dimostrato molto disponibile»
«Adesso voglio stare con i miei genitori, mi aiuteranno a rialzarmi»: Jannik Sinner lo aveva annunciato, subito dopo la sconfitta contro Carlos Alcaraz nella finale del Roland Garros. Lunedì pomeriggio il numero uno del tennis è infatti tornato a casa, insieme a sua mamma Siglinde che aveva assistito alla partita dagli spalti dello stadio parigino. «Papà invece non era a Parigi perché doveva lavorare. Non so neanche se, alla fine, è riuscito a vedere un po’ di partita» aveva spiegato Jannik alla stampa al termine dell’incontro.
Il rientro a Bolzano
E proprio il padre Hanspeter è arrivato lunedì all’aeroporto di Bolzano ad attendere Jannik e Siglinde. Il jet privato è atterrato allo scalo di San Giacomo nel primo pomeriggio. Poco prima delle 16, Jannik ha attraversato la hall dell’aeroporto, tra la sorpresa dei presenti. «Non sapevamo che sarebbe arrivato: quando lo abbiamo visto, ci siamo avvicinati per chiedere di scattare un selfie con noi e lui ha subito acconsentito, dimostrandosi molto gentile e disponibile» racconta Davide Montibeller, giovane manager dei «Carrettai Fly», il bar ristorante inaugurato due anni fa all’interno dello scalo e subito diventato un apprezzato punto di ritrovo.
Sinner con la famiglia a Sesto
La famiglia Sinner, poi, è salita in auto e ha fatto ritorno a casa, a Sesto Pusteria. Jannik si riposerà comunque solo per pochi giorni, prima di dover rientrare a Montecarlo e partire con il suo team verso Halle, in Germania, per l’Atp 500 al via il 16 giugno di cui difenderà il titolo conquistato l’anno scorso.