“Trovate in quell’angolo…”. Simona Cinà, cambia tutto. La verità atroce

La scomparsa di Simona Cinà, giovane pallavolista originaria di Capaci, ha scosso profondamente la comunità locale. La tragedia si è consumata durante una festa in una villa a Bagheria, con il ritrovamento del corpo della ragazza nella piscina e la successiva dichiarazione di morte da parte dei soccorritori del 118.

La Procura di Termini Imerese ha aperto un’indagine per fare luce sulle circostanze della vicenda, ancora avvolta da numerosi interrogativi.

Il ritrovamento e i primi interventi di soccorso

Secondo la ricostruzione fornita dalla Procura, il corpo di Simona è stato individuato intorno alle 4:00 del mattino da alcuni degli ultimi partecipanti alla festa. Il cadavere era sul fondo della piscina, in un punto scarsamente illuminato e distante dalla zona principale dell’evento, dove si trovavano il bar, la consolle musicale e i servizi igienici. Immediatamente, almeno due ragazzi si sono tuffati per recuperare la giovane e hanno effettuato le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

Il personale medico del 118, giunto sul posto dopo circa dieci minuti, ha tentato inutilmente di rianimare Simona, dichiarandone il decesso alle ore 5:00. Le forze dell’ordine della Compagnia dei Carabinieri di Bagheria e di Monreale sono intervenute tempestivamente per avviare le indagini.

Le indagini e le verifiche in corso

Al momento, la villa teatro della tragedia non è stata sottoposta a sequestro, in assenza di elementi che facciano ipotizzare una violenza. Sono stati identificati tutti i partecipanti alla festa, che hanno collaborato con gli investigatori. È previsto per giovedì 7 agosto alle 9:00 l’esame autoptico, mentre martedì 5 agosto saranno effettuati gli accertamenti radiologici sul corpo di Simona.

I dubbi espressi dalla famiglia

La famiglia della giovane, che aveva avuto contatti con Simona poco prima della tragedia, ha sollevato numerosi dubbi sulla dinamica degli eventi. Un messaggio inviato dalla ragazza alla madre con la frase “Metto via il cellulare per ballare” ha alimentato ulteriori domande circa la serata. La Procura ha sottolineato che tutti i presenti sono stati ascoltati in qualità di persone informate sui fatti e si sono dimostrati collaborativi.

Nonostante ciò, la famiglia richiede maggiore chiarezza e risposte esaustive sulla morte di Simona. Le indagini proseguono con l’obiettivo di accertare le cause esatte che hanno portato alla tragica fine della giovane pallavolista.

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